
Genitori e adolescenti: un’alleanza possibile?
Domani partirainon ti posso accompagnaresarai sola nel viaggioio non posso venireil tempo sarà lungoe la tua strada incertail calore del mio amoresarà la tua coperta….ho temuto questo giornoè arrivato così in frettae adesso devi andarela vita non aspettaguardo le mie maniora che siamo solenon ho altro da offrirtisolo le mie parole… (In viaggio – Fiorella Mannoia) L’adolescenza occupa una dimensione spazio-temporale di transizione, caratterizzata da continui movimenti interiori, da trasformazioni psico-fisiche e da crisi che la identificano come uno dei momenti più complessi e creativi di tutta l’esistenza. L’adolescenza si configura, perciò, come un periodo evolutivo dalla grandissima variabilità, sebbene risulti connotato da alcuni elementi costanti ricorrenti, che la caratterizzano in modo preciso e determinato. L’adolescenza (14-18/20 anni), in primo luogo, si può definire come l’età in cui maggiormente viene affrontato il tema della differenziazione e della definizione della propria identità. I molteplici e complessi compiti di sviluppo dell’ adolescente,

Il padre ritrovato: ruolo della figura paterna nello sviluppo psico-affettivo delle preadolescenti e delle adolescenti
Non riesco a pensare ad alcun bisogno dell’infanzia altrettanto forte quanto il bisogno della protezione di un padre S. Freud Tweet … la madre è la stabilità del focolare, il padre è la vivacità della strada…” D. Winnicott Tweet La saggezza del padre è il più grande ammaestramento per i figli. Democrito Tweet Per troppo tempo, la figura paterna, dal punto di vista psicologico, ma anche da quello sociologico e culturale, è rimasta relegata sullo sfondo, secondaria rispetto al ruolo della madre, valutato da sempre come più centrale e determinante nello sviluppo psico-emotivo del bambino. Solo negli ultimi venti anni, i padri sono stati considerati dagli psicologi qualcosa di più che non l’“altro genitore”. Il padre, infatti, ricopre l’importante compito evolutivo di regolamentare la distanza nel rapporto madre-figlio, per sua natura, totalizzante e sbilanciata incarnando, come sostiene Jung, una figura forte e positiva, legata alla forza vitale e dando voce a

Chi sono, chi sarò e… soprattutto, chi dovrei essere? L’avvio della costruzione dell’identità in preadolescenza tra cambiamenti, timori e certezze
di Fatima Uccellini La preadolescenza coinvolge i ragazzi che vanno dai 10/11 ai 14 anni, cioè da metà della quinta elementare alla fine della terza media ed è caratterizzata da complesse e rapide trasformazioni, fisiche, psichiche e sociali, che incidono irreversibilmente e in modo globale sullo sviluppo della personalità. Sotto il profilo più strettamente sessuale, la preadolescenza rappresenta anche un momento cruciale per la manifestazione e la stabilizzazione delle cosiddette “condotte di genere”, per cui i ragazzi e le ragazze sentono il bisogno di evidenziare il proprio ruolo di maschio e di femmina seguendo i modelli proposti in famiglia e dalla propria cultura di riferimento manifestando comportamenti, gusti ed interessi tipicamente maschili o femminili. Ma la preadolescenza di un figlio, in quanto fase di un processo di crescita complesso e multidimensionale, può creare ai genitori, non poche difficoltà, a diversi livelli, nella relazione con lui: essa, infatti, rappresenta come e, forse,

La scelta della scuola superiore
di Monya Ferritti La scelta di proseguire il percorso di studi, nel sistema delle scuole secondarie di secondo grado o nel sistema di istruzione e formazione professionale (di competenza regionale), rappresenta, per i quattordicenni che frequentano l’ultimo anno delle medie, un passaggio cruciale destinato a condizionare la carriera scolastica e lavorativa. Gli impegni internazionali, il trattato di Lisbona prima e la strategia UE 2020 dopo, definiscono molto dettagliatamente quali debbano essere, a livello europeo, gli obiettivi e gli indicatori relativi al settore istruzione e formazione: non più del 10% dei giovani in età compresa tra i 18 e i 24 anni con la sola licenza media inferiore; almeno l’85% per cento dei giovani in età compresa tra i 18 e i 24 anni che devono aver completato le scuole secondarie superiori; un tasso di abbandono scolastico uguale o inferiore al 10%; un tasso di giovani laureati di almeno il 40%.