AUTORE: Anna Guerrieri
“Dialoghi sull’adolescenza” è il titolo di una serie di incontri organizzati dall’associazione GenitoriChe OdV e, come il titolo indica, si tratta di incontri interamente dedicati all’adolescenza, quel tempo della vita in cui si cambia violentemente lasciando indietro la bambina o il bambino che si è stati per iniziare ad essere l’adulto che si sarà. L’adolescenza contiene in sé la perdita, la trasformazione, la crescita. Nei “Dialoghi” ci si rivolge ai genitori per permettere loro di vedere, da più punti di vista, aspetti del mondo interiore dei figli adolescenti, per interrogarsi su quali siano le domande con cui gli adolescenti interrogano gli adulti.
Alcuni punti chiave sono stati essenziali nella costruzione di questo percorso online e aperto a chiunque volesse partecipare.
La pluralità: Ci si interroga da genitori su quel che passi per la testa dei figli. E a volte ci si preoccupa (anche molto). Comprendere più punti di vista è una opportunità importante perché nessuno è in grado di offrire paradigmi validi per tutti o soluzioni miracolose universalmente efficaci. Quindi abbiamo voluto offrire ai genitori il pensiero di diversi esperti: uno psicoanalista, una psicoterapeuta sistemico-relazionale e un neuropsichiatra. Abbiamo scelto tre operatori dell’area psicologica perché volevamo scandagliare assieme le emozioni, i pensieri, i movimenti dell’anima dei ragazzi e delle ragazze. Volutamente abbiamo chiesto a tutti e tre loro di parlare sullo stesso “titolo” affinché, a partire da un tema grande, ognuno di loro scegliesse liberamente come declinarlo. Non ci preoccupavano ripetizioni eventuali perché eravamo convinte che, anche toccando a volte contenuti simili, sempre avrebbero portato con sé differenti angolazioni e punti di vista. Così è stato.
Il dialogo: Lo si dice sempre, con i figli bisogna dialogare. Anche quando sembra impossibile, la necessità è quella, ascoltare ed essere ascoltati. Questo dunque ci è parso un ingrediente importante, far si che gli spettatori potessero assistere ad un dialogo autentico e potessero, per quel che il mezzo permetteva, dialogare con i relatori. Per questo la strutturazione degli incontri è stata dialettica. Ogni incontro era realizzato come scambio di parola tra il relatore e la conduttrice dell’associazione. Nel dialogo era permesso quindi l’intervenire interrompendosi (con discrezione) sino a perdere e riprendere il filo. La struttura era quella di un telaio dove le domande poste da chi introduceva permettevano di scoprire direzioni lungo cui tessere trame di pensiero. Sebbene ci siano stati dei momenti di preparazione per ogni incontro, nessuno sapeva esattamente prima né cosa sarebbe stato detto né quali interruzioni estemporanee sarebbero arrivate da parte della conduttrice. La preparazione è servita soprattutto a conoscersi e a condividere pensieri, a sintonizzarsi. Alla fine dei tre incontri si è naturalmente sentito il bisogno di una sintesi, di un quarto incontro in cui tutti potessero confrontarsi e ritrovarsi, ritrovando anche, talvolta, trame che erano rimaste incompiute.
Il corpo: Era essenziale, forse ancor di più in incontri realizzati virtualmente, che il corpo fosse un grande protagonista di incontri dedicati all’anima (intesa come psiche) dei ragazzi e delle ragazze. Abbiamo chiesto quindi ai nostri relatori di parlarne, di tenere sempre dentro al loro discorso i corpi dei figli e dei genitori. Più volte è emerso il tema della sessualità e della sua esplorazione, di come abbiano bisogno le ragazze e i ragazzi di scoprirsi e definirsi, di sentirsi. Più volte è emerso il tema manipolazione del proprio corpo, del dipingersi, camuffarsi, tatuarsi, fotografarsi, di come il corpo entri nel dialogo famigliare, col suo trasformarsi, con l’uso che le ragazze e i ragazzi ne fanno, con l’invecchiare dei genitori. E’ solo attraverso il corpo che ci si tocca e conosce, ed è il corpo lo strumento fondamentale di ogni comunicazione. Come poteva mancare dai nostri dialoghi? Infatti non manca ed appare trasversalmente in tutti gli incontri.
Ora riportiamo i link ad ogni dialogo e per ognuno estraiamo, in modo del tutto non esaustivo, alcune parole chiave.
Dialoghi sull’adolescenza – 20 Marzo 2021 – con Alessandra Santona – psicoterapeuta sistemico relazionale.
Alcune parole chiave: I compiti degli adolescenti. L’allenarsi a diventare autonomi. Il differenziarsi. L’elastico. La famiglia nell’adolescenza e le sue relazioni. I genitori e il loro corpo che cambia/gli adolescenti e il loro corpo che cambia. L’educazione al fallimento. Gli scontri. L’uso del corpo. Dare significato a ciò che accade. Il gruppo. Dire “no”.
Dialoghi sull’adolescenza – 27 Marzo 2021 – con Leonardo Luzzatto – Psicoanalista.
Alcune parole chiave: Gli adolescenti attori e registi della scena familiare. Conoscere gli adolescenti incontrando il loro mondo immaginario. Conquistare confidenza e intimità. La porta chiusa/la porta aperta. Le bugie. Le aspettative dei genitori. Le crisi e le esperienze brivido e il problema di recuperare il contatto. Chiudersi in casa.
Dialoghi sull’adolescenza – 27 Marzo 2021 – con Francesco Vitrano – Neuropsichiatra.
Alcune parole chiave: Aprirsi all’incompletezza nostra e quella degli adolescenti. Reazioni eclatanti a fatti banali: questioni di vita o di morte. Autodeterminazione. Avere a che fare con il pensiero del futuro. Essere in grado di collegarsi alla sofferenza dei figli. Funzionare/Essere. Quanto siamo capaci di separarci dai nostri figli? La ricerca identitaria.
Dialoghi sull’adolescenza – bonus track – 8 Maggio 2021
Alcune parole chiave: Essere parte della scena familiare. Adolescente braccio armato dei conflitti familiari. Patologizzare l’adolescenza. I segnali non verbali. Leggere tra le righe/ascoltare quel che gli adolescenti non dicono. La paura. La vulnerabilità. I sintomi. L’eccesso diagnostico a carico dei ragazzi. Mente/Corpo. Il corpo strumento per agire cosa si prova. Il corpo come strumento per relazionarsi agli altri. Modificare il corpo/tagliare il corpo.
I nostri relatori hanno contribuito con una ricca messe di citazioni letterarie e cinematografiche come porta d’ingresso verso il mondo immaginario dell’adolescente (i nostri figli e noi un tempo). Abbiamo raccolto queste citazioni in un documento che mettiamo a disposizione.
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